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Grazia o Diritto
28.10.2012 23:08Grazia o Diritto
Qual’era il pensiero di Gesù di Nazaret ?
Anche il Giudaismo del tempo in cui visse Gesù conosceva un Dio capace di perdonare ma il perdono veniva concesso, secondo l’interpretazione della legge Mosaica, a coloro che si erano già trasformati, che avevano riparato tutto, che avevano fatto penitenza , che avevano cancellato la colpa con:
voto, sacrificio, elemosina.
Era un modo per mettere in mostra la condotta migliore.
Il peccatore invece era :
giudicato, castigato.
Tutto questo modo di interpretare e applicare la legge era per i Giudei:
<< La Giustizia di Dio>>
Per il Giudaismo la sequenza era:
Prestazione – Penitenza - Grazia
In questo contesto fondato sul pensiero: << di diritto del giusto >> sul << peccatore condannato >>
si inserisce il pensiero di Gesù ebreo.
Gesù imprime una scossa alle fondamenta stesse della religione a cui lui stesso apparteneva e per questo attirava su di se le ire e l’odio dei capi religiosi.
Le accuse più comuni che gli venivano rivolte erano: amico dei pubblicani e peccatori, beone, indemoniato, bestemmiatore.
La sua predicazione incentrata sul Dio Santo di Israele che perdona i peccatori , era inconcepibile per i farisei e sacerdoti .
Da un attento studio delle parabole , linguaggio che Gesù usava frequentemente , che in un certo qual modo lo caratterizzava , si evince con chiarezza questo suo modo rivoluzionario di pensare .
- La parabola del Fariseo e Pubblicano (Luca 18,10-14) mostra Gesù che dà ragione ai peccatori sinceri a scapito dei più giusti ipocriti.
- A chi lavora nella casa del padre Gesù antepone il fratello debosciato.
Parabola del figliol prodigo (Luca 15,11-32) come esempio di misericordia .
- Al popolo eletto si prende ad esempio un eretico , un odioso straniero
La parabola del buon Samaritano (Luca 10,25-37)
- Tutti i lavoratori delle diverse ore riceveranno lo stesso salario (Matteo 20, 1-16)
La domanda che scaturiva da questo parlare era: chi si è macchiato di una colpa è dunque più vicino a Dio di chi si è conservato innocente?
Gesù risponde a questa domanda con la parabola della pecora smarrita (Luca 15,7)
In cielo vi è maggiore contentezza per un peccatore ravveduto che per novantanove giusti.
Tutto ciò per il Giudaismo era SCANDALOSO.
La giustizia ne esce capovolta.
Gesù è considerato un trasgressore della Legge, la infrange, sostiene che il sabato è al servizio dell’uomo e non viceversa.
Si fanno banchetti invece di digiuni. Anziché punire si festeggia. Le prostitute e i peccatori, precederanno i giusti nel regno di Dio. (Matteo 21,31)
Gesù propone una giustizia folle: i primi saranno gli ultimi, gli ultimi primi (Matteo 20,16)
Gesù annuncia un amore oltre i confini, un amore universale.
Gesù si spinge veramente oltre : si può perdonare all’infinito settanta volte sette (Matteo 18,21-22)
A ognuno è data una possibilità ognuno se vuole è già accolto ancor prima di convertirsi.
La sequenza Giudaica viene invertita.
Prima la grazia poi la prestazione, prima il perdono poi il diritto. La grazia prevale sul diritto.
Bisogna solo accettarla e trarne lo spunto per vivere in piena FIDUCIA PERDONATI per PERDONARE.
La salvezza dell’uomo è un miracolo della grazia. Opera di Dio a cui tutto è possibile (Matteo 19,26)
La parabola del gran convitto parla di universalità del perdono (Luca14,15-24)
I Banchetti, i pasti di Gesù con i reietti, con coloro che non avrebbero mai potuto parteciparvi, gli ultimi, gli storpi, i malati, i vagabondi, gli accattoni, vengono presi ad esempio per dimostrare la grazia di Dio.
Invece di condanna >>> pietà
Invece di giudizio >>> misericordia
Questa è la vera liberazione proposta da Gesù.
Come spiegare e giustificare tale grazia?
I giusti che non hanno bisogno di pentirsi sono davvero così giusti e pii?
Sanno che cos’è il perdono? (Luca 7,47)
Fingono di obbedire, in realtà non lo fanno. (Matteo 21,28-31)
- C’è una colpa dei giusti: <<pretendono di non essere in debito con DIO>>
- C’è un’innocenza nei peccatori: <<affidarsi a Dio nella propria perdizione>>
I peccatori sono più veritieri dei giusti, perché non nascondono la loro condizione.
Possiamo finalmente affermare che la grazia viene prima del diritto, perché Dio non condanna ma perdona
Le parabole mostrano inequivocabilmente questo Dio che perdona gratuitamente:
- Il re che dispensa magnanimamente la sua misericordia (Matteo 18,23-27)
- Il creditore do manica larga (Luca 7,41-43)
- Il pastore sulle tracce della pecora smarrita (Luca 15,1-7)
- La donna che cerca la dracma perduta (Luca 15,8-10)
- Il padre che corre incontro al figliolo (Luca 15,11-32)
Il Dio di Gesù è buono è misericordioso verso tutti.
Gesù annuncia tutto questo senza schemi teologici.
Gesù parla di grazia e di perdono come qualcosa in atto.
Le parabole sono più che similitudini, sono azione pratica di perdono e grazia, il servo il pubblicano, il debitore, la pecora smarrita, ricevono attenzioni, ricevono perdono, ricevono grazia.
Palermo 28 Ottobre 2012
Palmeri Dr. Carmine
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